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Whattsapp Brianza si racconta. Alessandro Villa illustra le iniziative del gruppo

Cari amici e lettori.
Eccoci qui, stavolta, per illustrarvi quello di cui noi di Whattsapp Brianza, ci occupiamo.
Nelle scorse settimane, difatti, al bar “Chiodo Fisso” di Cantù, si è tenuta l’inaugurazione di mostra speciale in collaborazione con l’associazione Culturale Welcome Cantù e Whattsapp Brianza, durante la quale, tra un aperitivo ed uno stuzzichino, il canturino Cristian Corti ha avuto modo di presentare le sue opere pittoriche esposte sparse per il locale.
A questo speciale evento, è intervenuto anche il 23enne Ferdinando Ametrano: cantante residente nel lecchese ma di origini napoletane che, dopo averci esposto il suo percorso artistico partito all’età di soli 6 anni quando, ancora bambino, dimostrava tenacemente di voler intraprendere la carriera musicale, col tempo si è fatto apprezzare da sempre più persone cantando canzoni neo-melodiche, ora il suo viaggio prosegue con una sorta di “Reborn” nel quale, “lo scugnizzo del nord”, ha pensato di proseguire la sua “gavetta” sperimentandosi e proponendosi non più soltanto con brani in dialetto partenopeo per spaziare a 360 gradi e darsi ad un pubblico generalista che, dal suo prossimo progetto discografico (attualmente in fase di lavorazione) potrà ascoltarlo anche in toccanti interpretazioni in lingua italiana ma le sorprese non finiscono qui…
La nostra inviata sul posto, Eva Trapani, ha intervistato per noi i due artisti che, unendo le rispettive arti, hanno voluto lanciare un messaggio per tutti.
Ascoltate un po’ cosa hanno da dirci.

A tal proposito: se avete anche voi delle iniziative o proposte che ritenete interessanti ed attinenti al nostro progetto Whattsapp Brianza, non esitate a contattarci: valuteremo con attenzione e sicuramente sapremo venire incontro alle vostre esigenze al fine di poter dar spazio ed opportunità di aggregazione sociale a tutti.
Alessandro Villa
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Anas, prima ricostruzione dei fatti relativi al cedimento del cavalcavia della Strada Provinciale SP49 sulla SS36 in provincia di Lecco

Anas, prima ricostruzione dei fatti relativi al cedimento del cavalcavia della Strada Provinciale SP49 sulla SS36 in provincia di Lecco.
Anas informa che, dalle prime ricostruzioni dei fatti, il cantoniere Anas addetto alla sorveglianza del tratto della strada statale 36 al km 41,900, sul quale alle ore 17.20 è ceduto il cavalcavia n. 17 della strada provinciale SP49, già attorno alle ore 14.00, avendo constatato il distacco di alcuni calcinacci dal manufatto, ha disposto immediatamente la loro rimozione e la parzializzazione della SS36 in corrispondenza del cavalcavia.
annone ponte
Subito dopo il cantoniere, in presenza della Polizia Stradale, ha contattato gli addetti alla mobilità della Provincia di Lecco, responsabile della viabilità sul cavalcavia, e li ha ripetutamente sollecitati alla immediata chiusura della strada provinciale SP49 nel tratto comprendente il cavalcavia. Gli addetti della Provincia hanno richiesto un’ordinanza formale da parte di Anas che implicava l’ispezione visiva e diretta da parte del capocentro Anas, il quale si è attivato subito, ma proprio mentre giungeva sul posto il cavalcavia è crollato.
È stato inoltre accertato che il Tir che è precipitato dal cavalcavia provinciale era un trasporto di bobine di acciaio il cui notevole peso non è al momento noto.
Foto da Facebook

Tragedia ad Annone: cede il ponte sulla strada statale 36

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Cede il ponte di Annone. Nel tardo pomeriggio di oggi, 28 ottobre, la rampa di uscita della strada statale 36 è crollato.
Dalle prime ricostruzioni sembra che un camion e un’auto siano addirittura planai sulla carreggiata sottostante. Il camion avrebbe poi schiacciato un’auto che viaggiava nella corsia sottostante.
Il primo bilancio parlerebbe di almeno un morto.
La Statale 36 è chiusa in entrambi i sensi di marcia dal km 41 al km 41,100.
Il traffico è deviato sulla strada provinciale con uscita obbligatoria a Bosisio Parini in direzione nord, e a Suello in direzione sud.
Foto da facebook

L’export dell’ortofrutta made in Italy fa boom e premia le produzioni delle province di Como e Lecco

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L’export dell’ortofrutta made in Italy fa boom e premia le produzioni delle province di Como e Lecco.
Mai così tanta frutta e verdura made in Italy è arrivata sulle tavole straniere con il record storico nelle esportazioni da almeno 25 anni. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al primo semestre del 2016: la qualità del prodotto, per le province lariane, premia in particolare l’export verso la Svizzera di insalate, biete, prezzemolo e basilico, specie nei market e negozi di prossimità.
Le due province lariane seguono dunque il trend nazionale: il bel Paese ha esportato nel mondo complessivamente 2,17 miliardi di chili di frutta e verdura fresca nel semestre di riferimento, con un aumento dell’8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno ed un valore di 2,4 miliardi di euro. A prevalere è stata la frutta con 1,38 miliardi di chili ed un aumento del 4% mentre le esportazioni sono state di 789 milioni di chili per le verdure ma con un aumento del 14%.
“Un risultato ottenuto nonostante l’embargo totale in vigore nei confronti dei prodotti ortofrutticoli nazionali da parte della Russia che è stata storicamente un’importante meta di mercato – sottolineano Fortunato Trezzi e Raffaello Betti, presidente e direttore di Coldiretti di Como e Lecco-. In Italia, come poche volte è accaduto nel passato le esportazioni di frutta e verdura hanno sorpassato in quantità le importazioni con un netto miglioramento della bilancia commerciale del settore.
Anche a Como e Lecco il comparto ortofrutticolo è dunque in crescita, ed è presente soprattutto in pianura ma anche in montagna. Da un elaborazione dati della Coldiretti lariana, infatti, emerge che le imprese sono ubicate in egual misura nell’ambito delle due province. Il 53% di quelle in provincia di Lecco producono nel Meratese (il restante 47% delle imprese è ubicato nella fascia periurbana, alcune anche in Valsassina); mentre è significativo il dato in provincia di Como dove il 22% delle coltivazioni resistono nelle valli d’Intelvi, del Ceresio e nel Pian di Spagna (il restante 78% delle imprese utilizza le pianure periurbane e pedemontane più a sud).
Nell’area lariana la principale produzione è l’ortaggio (53%), una volta su cinque coltivato in serra, mentre l’88% delle imprese frutticole è specializzata nella coltivazione di piccoli frutti di bosco.

Madame Fashion: le mille vite di un gambaletto

gambaletto
Bistrattato, nascosto, criticato, il gambaletto alla fine salva tante occasioni.
Basta piegarlo accorciandolo per trasformarlo in un calzino alla moda, da indossare coi tacchi…
Basta nasconderlo sotto i pantaloni o una gonna lunga per farlo passare come un collant.
Arrotolato e annodato diventa un braccialetto, impreziosito con un ciondolo.
In extremis diventa pure un sacchetto, non bello da vedere ma utile a risolvere le emergenze…
Povero gambaletto se non ci fosse andrebbe inventato, e con un po’ di fantasia basta tagliarlo corto corto per dargli la sagoma di un fantasmino.
E volendo il nostro gambaletto può anche diventare un comodo guanto per passare la polvere, basta sceglierlo a tramatura 40 denari o più.
Madame Fashion

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