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In provincia di Como il 32% delle famiglie ha un cane

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Lombardia: una famiglia su tre ha un cane in casa, il record a Bergamo, Mantova e Brescia
Una famiglia su tre ha un cane in casa e le province più “dog friendly” sono Bergamo, Brescia e Mantova. E’ quanto emerge da un’analisi di Coldiretti Lombardia sui dati Asl diffusa in occasione della cinquantesima esposizione internazionale canina che si apre domani, sabato 9 gennaio, alla Fiera di Milano-Rho. Fra esemplari di razza e meticci sono più di un milione e 300 mila gli animali registrati in Lombardia e il loro numero è cresciuto del 10% negli ultimi due anni.
“Bergamo – spiega la Coldiretti regionale – ha il record con il 47% delle famiglie con un cane, segue Mantova con il 44% e Brescia con il 43%. Le province sotto la media regionale sono Milano con il 18%, Monza con il 25% e Varese con il 29%. Per quanto riguarda gli altri territori: a Como il 32% delle famiglie ha un amico a quattro zampe, a Cremona il 34%, a Lecco il 36%, a Lodi il 37%, a Pavia il 35% e a Sondrio il 36%”. Nelle zone di campagna è più frequente trovare abitazioni con cani, ma si tratta di una presenza che anche in città si sta diffondendo, come dimostrano le varie aree di sgambatura che vengono predisposte dai Comuni e anche dai regolamenti sulla gestione degli animali all’aperto, su strade, giardini e marciapiedi.
“In Lombardia – spiega Ettore Prandini, Presidente della Coldiretti regionale – sono attivi 256 allevamenti, ai quali si aggiungono 195 pensioni, 96 canili e altre 238 strutture dedicate a questi animali. Gli allevamenti lombardi, per razze che vanno dal Golden Retriever al Samoiedo, dal Labrador al Bracco, hanno raggiunto altissimi livelli di qualità, con selezioni di esemplari di grande salute e con tutte le caratteristiche delle razze di riferimento. Ma gli allevatori sono importanti anche come consulenti per chi vuole responsabilmente fare la scelta di portarsi un cane a casa. Il costo di gestione di un cane cambia a seconda della razza e delle dimensioni, in generale però bisogna tenere conto di una spesa media di 200 euro all’anno per vaccini e profilassi, oltre a 30 euro al mese per un’alimentazione di livello medio alto”.
Mentre per quanto riguarda l’acquisto, i prezzi oscillano fra i 300 e i 1.500 euro a seconda della razza e dell’esemplare scelto. Altra cosa sono invece le adozioni nei canili.
“Se si prende un animale in allevamento si hanno maggiori certezze su assenza di patologie genetiche e sui tratti caratteriali – spiega Paola Daffunchio, che dal 1989 alleva Golden Retriever e Samoiedo presso l’agriturismo Biancospino di Casteggio, in provincia di Pavia – in ogni caso chi assegna un cane a una persona deve aiutare anche a fare una valutazione sull’animale giusto: possono anche piacermi gli alani, ma devo essere consapevole che tenerne uno in un monolocale di 40 metri quadrati a Milano sarà molto complesso e forse è il caso di scegliere un’altra razza”. Roberto Marni, che presso la sua azienda agricola La Contea di Graffignana, in provincia di Lodi, alleva Labrador e Cavalier King, aggiunge: “Bisogna valutare che cosa si vuole e quali sono le razze più adatte per le proprie esigenze”.
Un cane da caccia ha necessità di movimento diverse da uno da semplice compagnia.
“C’è ancora chi fa adozioni emozionali basate sull’estetica o sull’incontro – conclude Paola Daffunchio – ma si sta affermando sempre più la cultura della scelta responsabile e informata”.
La Lombardia detiene poi il record italiano dei cani microchippati e inseriti nell’Anagrafe regionale: in provincia di Bergamo sono quasi 217mila, a Brescia oltre 228mila, a Milano 267mila, a Monza Brianza più di 90mila, a Como 81mila, a Cremona quasi 52mila, a Lecco quasi 51mila, a Lodi oltre 35mila, a Mantova sfiorano i 76mila, a Pavia superano gli 85mila e a Sondrio sono quasi 29mila.
“In Italia – stima la Coldiretti Lombardia – ci sono 8 milioni e mezzo di cani per i quali, insieme a gatti, furetti, conigli e altri animali di affezione si spendono un miliardo e 830 milioni di euro all’anno in cibo, crocchette e scatolette”.
Foto by internet

A Sirtori festa della Giubiana

Il gruppo “Non c’è problema” in collaborazione con l’oratorio di Sirtori, e il Comune, organizza per giovedì 28 gennaio “Ul falò de la Giubiana”.
Il ritrovo alle 19.45, con la rappresentazione della cattura e del processo alla strega. Poco dopo, intorno alle 20 si procederà all’accensione del falò. Alle 20.15″Risott e luganiga con vin brulè”.

A Varenna il 6 febbraio sfilata di carnevale

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A Varenna sabato 6 febbraio la Provincia di Lecco, in collaborazione con il Comune di Varenna, ripropone il tradizionale Carnevale a Villa Monastero.
Alle 14.30 la sfilata delle maschere partirà dall’Imbarcadero di Varenna e, passando per le vie del centro storico, raggiungerà Villa Monastero, dove i bambini potranno partecipare a un’originale Caccia al tesoro di Carnevale, divertendosi a scoprire il patrimonio botanico e le decorazioni del Giardino.
Verrà riproposto il Laboratorio delle maschere, molto apprezzato nelle scorse edizioni, che darà ai bambini la possibilità di esprimere la loro fantasia e creatività sotto la guida di un operatore della Casa Museo.
I partecipanti alla Caccia al Tesoro riceveranno un diploma speciale e il pomeriggio si concluderà con la premiazione delle maschere più simpatiche e originali.
Al termine il Comune di Varenna e la ProVarenna offriranno a tutti una gustosa merenda a base di chiacchiere e cioccolata calda.
Per questo speciale evento l’ingresso al Giardino di Villa Monastero sarà gratuito.
“In attesa dell’apertura ufficiale della nuova stagione – commenta il Presidente Flavio Polano – la Provincia di Lecco aprirà le porte di Villa Monastero per il tradizionale appuntamento del Carnevale, dedicato in particolare ai bambini e alle loro famiglie; un’occasione speciale per scoprire, divertendosi, il patrimonio del Giardino botanico”.
Villa Monastero riaprirà al pubblico martedì 1 marzo; nel mese di marzo il Giardino Botanico sarà aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 17.00, la Casa Museo sarà aperta venerdì, sabato, domenica e festivi sempre dalle 10.00 alle 17.00.
Per informazioni: www.villamonastero.eu e www.facebook.com/villamonasterolc.

Civiche benemerenze a Bosisio

bosisio
L’Amministrazione Comunale intende conferire anche per l’anno 2016 le civiche benemerenze nelle forme della “Cittadinanza onoraria” e dell'”Attestato di civica benemerenza”.
La proposta di onorificienza, anche alla memoria, dovrà essere presentata per iscritto e completa di tutti i riferimenti biografici, le motivazioni e ogni altra indicazione utile alla sua valutazione entro il 30 aprile 2016 presso la Segreteria Comunale.

Carnevalone di Lecco: Lorenzo Colombo è Re Resegone

Nominati i regnanti del Carnevalone 2016 in programma a Lecco dal 7 al 13 febbraio.
Lorenzo colombo
Re Resegone è Lorenzo Colombo, giornalista direttore di LeccoNotizie.
Regina Grigna è Tonia D’Apolito, dipendente del Comune di Lecco.

Tonia d'Apolito

Tonia d’Apolito


Gran Ciambellano è Elio Bonfanti, pensionato di Pescate.
Elio Bonfanti

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Trippa: il piatto dell’inverno

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Paese che vai, trippa che trovi. Dalla cannella allo zafferano, dall’aglio ai chiodi di garofano, sono diversi i modi per preparare questo tipico piatto della tradizione contadina lombarda, protagonista ancora oggi di sagre e fiere dove viene riscoperto come ricetta anti crisi e anti spreco. È quanto spiega la Coldiretti di Milano, Lodi, Monza Brianza in occasione della festa patronale della città di Lodi, in programma domani martedì 19 gennaio, durante la quale sarà distribuita la Trippa di San Bassiano. “La trippa è uno di quei piatti che raccontano la nostra storia, il nostro legame con il territorio e la nostra agricoltura – spiega Alessandro Rota, Presidente della Coldiretti di Milano, Lodi, Monza Brianza –. Si può preparare in tanti modi e, cosa che non guasta in tempi di crisi, è anche economica”.
Consumata già al tempo degli antichi romani e dei greci, la trippa è stata per lungo tempo un piatto delle famiglie meno abbienti perché ricavata da una delle parti meno costose del bovino, lo stomaco. Questo la rende ancora oggi un piatto anti spreco e anti crisi che può essere preparato senza grandi spese. Il costo della materia prima, infatti, oscilla dai 5 ai 7 euro al chilo. Nonostante sia a buon mercato, la trippa costituisce un pasto nutriente in quanto ricca di proteine, sali minerali, ferro e vitamine. Secondo la tradizione, questo alimento nei secoli ha contribuito a sfamare i lodigiani e a renderli più forti contro le epidemie di peste. Da questa credenza deriva il proverbio popolare “Mangià la buseca de San Bassan, vör di sta ben tüt l’an” che significa “mangiare la trippa di San Bassiano vuol dire star bene tutto l’anno”.
Anche una semplice navigazione online – continua la Coldiretti Interprovinciale – permette di scoprire decine di ricette dedicate a questa pietanza diffusa in tutta la Lombardia. In provincia di Lodi, nel Milanese e nella Brianza, si prepara con carote, patate, sedano, pomodoro, pancetta, fagioli, formaggio grattugiato e spezie. A Brescia viene consumata con l’aggiunta di aglio e immersa nel brodo così come nella Bergamasca, dove però una delle varianti prevede anche l’utilizzo dello zafferano. E se a Mantova si può trovare la zuppa di trippa con la cannella e i chiodi di garofano, a Cremona la preparazione si arricchisce con i fagiolini dell’occhio, mentre in provincia di Pavia si utilizza il lardo al posto della pancetta. Infine in alcuni territori, come ad esempio in provincia di Como, è ancora viva la tradizione del “Büsechin della Vigilia”, legato alla notte di Natale e gustato in compagnia dopo la messa di mezzanotte. A cambiare – conclude la Coldiretti di Milano, Lodi, Monza Brianza – non è solo il modo di cucinare la trippa ma, a seconda del dialetto, anche il suo nome. Il più comune è “büseca” diffuso nelle province di Milano, Lodi, Pavia, Bergamo, Como, Varese, Monza e Sondrio. A Brescia si chiama “tripo” o “trepa”, mentre nel Mantovano “trepi”.

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