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Aggiornamento dati coronavirus di oggi 7 aprile

Altri 19 nuovi casi di positivi al coronavirus nella giornata di oggi 7 aprile, in provincia di Lecco, dati positivi ma che non vanno letti come la fine dell’emergenza anche perché la strada è ancora molto lunga. A Como sono 52 i nuovi casi della giornata e a Brescia 117.
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Altro giorno di emergenza coronavirus in Italia. La Protezione Civile ha diffuso i dati di oggi 7 aprile: le persone positive al coronavirus sono 94.067, con un incremento di 880 rispetto a lunedì. Il numero complessivo delle persone che hanno contratto l’infezione nel nostro Paese, compresi vittime e guariti, è di 135.586 (+3.039).
Le vittime sono 17,127 (+604, mentre il precedente incremento era stato di 636 unità).
I positivi al coronavirus in Italia
Dai dati diffusi dalla Protezione Civile emerge che ci sono 28.343 positivi in Lombardia, 13.048 in Emilia Romagna, 10.704 in Piemonte, 9.965 in Veneto, 5.427 in Toscana, 3.738 nelle Marche, 3.365 nel Lazio , 3.212 in Liguria, 2.765 in Campania, 2.137 in Puglia, 1.890 a Trento, 1.859 in Sicilia, 1.379 in Friuli Venezia Giulia, 1.301 in provincia di Bolzano, 1.491 in Abruzzo, 846 in Umbria, 593 in Valle d’Aosta, 821 in Sardegna, 733 in Calabria, 185 in Molise, 265 in Basilicata.
Le vittime del coronavirus in Italia
Si registrano 9.484 decessi in Lombardia, 2.180 in Emilia Romagna, 1.319 in Piemonte, 695 in Veneto, 630 nelle Marche, 620 in Liguria, 369 in Toscana, 238 nel Lazio, 216 in Campania, 244 a Trento, 209 in Puglia, 164 in Friuli Venezia Giulia, 174 in provincia di Bolzano, 172 in Abruzzo, 49 in Umbria, 100 in Valle d’Aosta, 60 in Calabria, 52 in Sardegna, 14 in Basilica, 13 in Molise.

L’Amministrazione provinciale distribuisce mascherine in tutti i Comuni

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La Provincia di Lecco ha iniziato la distribuzione delle 109.000 mascherine ricevute da Regione Lombardia.
90.000 mascherine chirurgiche, destinate alla popolazione, verranno consegnate ai Comuni in tre punti di ritiro allestiti a Barzio, Bulciago e Valgreghentino.
15.000 mascherine verranno consegnate direttamente ai Comuni da destinate al personale e alle necessità dei servizi comunali.
4.000 mascherine verranno distribuite al personale di Protezione civile, in particolare ai volontari, impegnati nelle diverse attività.
“La Provincia di Lecco – commenta il Presidente Claudio Usuelli – si è subito attivata per distribuire le mascherine ricevute ieri da Regione Lombardia a tutti i Comuni del territorio. Già da stamattina la Protezione civile della Provincia di Lecco e il Comitato di coordinamento dei volontari hanno portato nei Comuni le mascherine da destinare al personale in servizio, mentre oggi pomeriggio i Comuni potranno ritirare le mascherine per tutti i loro cittadini in tre punti di distribuzione. La Provincia di Lecco è in continuo contatto con i Comuni per coordinarli e supportarli nel gestire al meglio questa fase di emergenza. Ringrazio i Sindaci per l’enorme lavoro che stanno facendo nei loro Comuni, i volontari impegnati nei vari servizi e la popolazione che sta dimostrando grande senso di responsabilità. I sindaci, che io chiamo generali, sono sempre in prima linea, nonostante il Governo li abbia declassati a semplici sentinelle; ricordo che in passato Roma è stata salvate dalle oche…”.
Foto dal web

Manifesto per il turismo italiano

manifesto turismo

Tour operator, agenzie di viaggi e organizzatori di eventi si fanno capofila della filiera e lanciano l’appello
alle istituzioni, a tutti coloro che vivono di turismo e agli italiani per salvare questo motore dell’economia, della società, della cultura del Paese.

Il turismo italiano rappresenta il 13% del Pil nazionale, equivale a 232,2 miliardi di euro ed è uno dei principali motori dell’economia, della società e della cultura italiana. L’emergenza Coronavirus sta generando una grave crisi in tutto il comparto turistico: le importanti e necessarie misure restrittive per arrestare il virus hanno portato, infatti, a partire da fine febbraio alla progressiva chiusura di tutte le attività del settore, con la conseguente impossibilità di generare nuovi flussi economici in entrata. Una situazione che durerà presumibilmente per diversi mesi, con una prospettiva di ripresa lenta e lunga. Se tutte le imprese del settore non potranno accedere ad un forte ed immediato sostegno, si rischia un crollo a catena, con pesantissimi impatti sull’economia, sull’occupazione diretta, sull’immenso indotto collegato e sul Paese.
A lanciare l’allarme per dar voce all’intera filiera e ai consumatori sono le associazioni ASTOI Confindustria Viaggi (che rappresenta il 90% del tour operating in Italia), FTO (che raccoglie il mondo della distribuzione turistica con network e agenzie indipendenti e altri segmenti del settore) e importanti operatori del comparto: Alpitour World, Gruppo Gattinoni, Robintur Travel Group, Alidays, Bluserena, Futura Vacanze, Giver Viaggi e Crociere, Idee per Viaggiare, Viaggi Del Mappamondo, Naar, Nicolaus-Valtur, Ota Viaggi, TH Resorts, Trinity Viaggi Studio, Uvet, Veratour.
Per la prima volta aziende private, in qualche modo concorrenti, si uniscono per lanciare un grido di allarme su uno dei settori più colpiti da questa crisi e diventano i promotori del Manifesto per il Turismo Italiano, con l’hashtag #ripartiamodallitalia. Un’iniziativa che chiama a raccolta le istituzioni, tutti coloro che vivono di turismo e quanti, anche da semplici cittadini e viaggiatori, vogliono esprimere il proprio sostegno e far ripartire nel prossimo futuro quello che è, nel suo insieme, un settore economico fondamentale per il Paese e uno dei suoi elementi di orgoglio e identità più forti.

L’adesione al Manifesto è aperta a tutte le sigle del settore e ai consumatori, che potranno aderire alla piattaforma su change.org (link http://chng.it/Zkr2zpjRXc) e essere aggiornati sulle azioni in corso sul sito www.ripartiamodallitalia.it

LE RICHIESTE DEL SETTORE
I firmatari, i promotori e i sostenitori del Manifesto per il Turismo Italiano chiedono quindi con urgenza al Governo l’adozione di alcune azioni forti per la sopravvivenza delle imprese e di tutti i lavoratori:
• La costituzione di un Fondo straordinario di sostegno al mancato reddito per tutte le imprese del settore turismo organizzato mediante finanziamenti a tasso 0 e prestiti a fondo perduto proporzionalmente al fatturato di ogni singola azienda del settore
• Il prolungamento della cassa in deroga
• La creazione di Buoni Vacanza da utilizzare per l’imminente stagione estiva

Secondo l’Enit, in Italia il comparto turistico ha inciso nel 2018 per il 13,2% del PIL nazionale, per un valore economico di 232,2 miliardi di euro. Il turismo rappresenta il 14,9% dell’occupazione totale, con oltre 3,5 milioni di occupati. Le conseguenze di un collasso del settore turismo sarebbero incalcolabili tenuto conto della miriade di attività collegate, che vanno dalla ristorazione e l’enogastronomia alla fruizione del patrimonio storico, culturale, artistico e paesaggistico, dai trasporti alle strutture per il soggiorno e il divertimento dei viaggiatori italiani e stranieri nel paese più bello del mondo, fino alla presenza delle nostre imprese sui mercati internazionali.
Basti pensare che il solo segmento del turismo organizzato produce in Italia un giro d’affari di oltre 20 miliardi di euro, rappresenta 13.000 aziende e dà lavoro ad oltre 75.000 addetti, solo tenendo conto dei segmenti chiave del comparto: tour operator che organizzano viaggi in Italia e all’estero (rappresentati da Astoi), distribuzione turistica fatta da agenzie di viaggio indipendenti e grandi network internazionali (FTO), società di travel management che gestiscono i viaggi d’affari e organizzatori di eventi, meeting, fiere e congressi.

“Le imprese del settore – affermano i promotori del Manifesto per il Turismo Italiano – vogliono assumersi il compito e la responsabilità di tutelare i viaggi in Italia e dall’Italia, valorizzare la filiera del turismo, della ristorazione e del tempo libero per contribuire al rilancio del Paese, fare in modo che le persone si spostino nella massima sicurezza e per aiutare le aziende di tutti i settori a operare e farsi conoscere nel mondo”.
Oggi più che mai è urgente intervenire per proteggere questa ricchezza: poter godere di questo nostro immenso patrimonio e sostenerlo sarà tra i contributi più grandi che noi Italiani potremo dare per far ripartire la nostra nazione.

LO SCENARIO PER IL SISTEMA DEL TURISMO ITALIANO
Secondo il Cerved Industry Forecast sull’impatto del COVID-19 sui settori e sul territorio, l’emergenza economica scatenata dalla pandemia durerà in uno scenario base fino a maggio, ma potrà protrarsi fino a fine anno in base alle previsioni più negative. In ogni caso, tra i dieci settori che avranno le performance peggiori quest’anno, ben sette sono in tutto o in parte ascrivibili al turismo: alberghi, agenzie di viaggio e tour operator, agenzie di eventi, strutture ricettive extra alberghiere, trasporti aerei, organizzazione di fiere e convegni, gestione aeroporti, autonoleggi. E tutto questo nella previsione più ottimistica dello studio realizzato perché quella più pessimistica arriva a stimare la perdita di oltre il 70% del fatturato con ripercussioni anche nel 2021.
Queste previsioni si innestano su alcune storiche fragilità del settore. Il sistema del turismo in Italia è composto da migliaia di aziende di tutti i tipi e dimensioni, accomunate da grandi professionalità unanimemente riconosciute nel mondo. Tuttavia, il settore soffre da sempre di una estrema polverizzazione, una fragile struttura patrimoniale della maggior parte delle imprese e un accesso al credito limitato, con bassa marginalità ed alta rotazione finanziaria.
Il blocco totale dell’attività, scattato da fine febbraio, durerà presumibilmente per diversi mesi, con una prospettiva di ripresa lenta e lunga. I costi sostenuti per la cancellazione di tutto il lavoro degli ultimi 12 mesi e per fornire assistenza e supporto ai clienti in viaggio, rappresentano un ulteriore peso insostenibile per la gran parte delle imprese coinvolte, che fino ad oggi hanno resistito ma rischiano nei prossimi mesi il fallimento a catena.

Un intervento è indispensabile anche da parte ed a tutela dei consumatori, che appena sarà possibile torneranno a viaggiare. Il Manifesto per il Turismo Italiano li invita a sostenere le realtà italiane che valorizzano il nostro Paese e le imprese che da sempre ci permettono di viaggiare con garanzie, tutele, assistenza e in sicurezza in Italia e all’estero.
Solo preservando, attraverso azioni immediate, le competenze, le imprese e i professionisti del settore sarà possibile garantire a tutti gli italiani e a tutti gli stranieri che vogliono visitare il nostro Paese la possibilità di riprendere a viaggiare in modo sicuro, sereno e consapevole, godendo di servizi qualificati, affidabili, trasparenti. Tutte peculiarità che solo chi opera in modo professionale e nel rispetto delle norme a tutela dei viaggiatori può offrire.

Coronavirus: uffici provinciali chiusi fino al 15 aprile e attivi in smart working

provincia Lecco
Come da disposizioni governative e regionali gli uffici della Provincia di Lecco sono chiusi al pubblico fino al 15 aprile, attivi in smart-working e raggiungibili ai seguenti recapiti:

Ambiente: 0341 295238 servizioambiente@provincia.lecco.it

Appalti, Contratti, Espropri, Stazione unica appaltante: 0341 295303 barbara.funghini@provincia.lecco.it

Centro per l’impiego di Lecco: 0341 295485 centroimpiego.lecco@provincia.lecco.it

Centro per l’impiego di Merate: 0341 295702 centroimpiego.merate@provincia.lecco.it

Collocamento disabili: 0341 295532 / 533 collocamento.obbligatorio@provincia.lecco.it

Concessioni: 0341 295374 roberto.savoldelli@provincia.lecco.it

Contabilità, Economato: 0341 295357 corrado.conti@provincia.lecco.it

Cultura e Turismo: 0341 295483 turismo@provincia.lecco.it

Ict e Cst – Centro servizi territoriale: 0341 295303 barbara.funghini@provincia.lecco.it

Infopoint di Lecco: 0341 295720 info.turismo@provincia.lecco.it

Istruzione e Formazione professionale: 0341 295467 segreteria.istruzione@provincia.lecco.it

Organizzazione e risorse umane: 0341 295316 risorseumane@provincia.lecco.it

Pianificazione territoriale: 0341 295303 barbara.funghini@provincia.lecco.it

Polizia provinciale: 0341 295254 / 249 polizia.provinciale@provincia.lecco.it

Protezione civile: 0341 295436 protezionecivile@provincia.lecco.it

Protocollo: 0341 295304 / 334 / 336 protocollo@provincia.lecco.it

Segreteria generale: 0341 295361 / 381 segreteria.generale@provincia.lecco.it

Sinistri stradali: 0341 295420 remo.dangelo@provincia.lecco.it

Sportello Caldaie: 0341 295235 / 266 sportellocaldaie@provincia.lecco.it

Trasporti eccezionali: 0341 295425 trasporti.eccezionali@provincia.lecco.it

Trasporti e Mobilità: 0341 295436 protezionecivile@provincia.lecco.it

Viabilità: 0341 295424 angelo.valsecchi@provincia.lecco.it

Villa Monastero: 0341 295450 villa.monastero@provincia.lecco.it

Altri 46 nuovi casi di coronavirus accertati oggi 1 aprile

coronavirus-photo-1Cresce ancora il numero dei positivi al coronavirus casi in provincia di Lecco, dopo il decremento di ieri, oggi 1 aprile, i nuovi casi sono stati 46, per un totale di 1.516 casi.
I positivi in Lombardia sono 44.773, con 1.565 in più rispetto a ieri, sono invece stabili i ricoveri in terapia non intensiva con 11.927 casi, e quelli in terapia intensiva con 1.342.
Il numero dei decessi è di 7.593 anche se i numeri reali sembrerebbero essere ben più alti.

Coronavirus: il dramma di Igualada città gemellata con Lecco

Igualada Lecco
Messaggio del sindaco Virginio Brivio dalla newsletter dell’1 aprile 2020
La pandemia ci dimostra che tutto il mondo è paese (per dirla in gergo) e che il coronavirus si è incaricato di abbattere i muri e scolorire i confini, trattando il locale e il globale con la stessa ferocia. Ci costringe inoltre ad alzare lo sguardo, non per consolarci, ma per ammonirci che gli schemi del passato, anche recente, non valgono più.
In questo senso ho anche colto il dramma di Igualada, la cittadina della Catalogna gemellata con Lecco, che ha registrato il triste primato dei morti rispetto al numero di abitanti (circa 40.000).
Gli scambi culturali, istituzionali e commerciali del passato hanno lasciato il posto a un sentimento di solidarietà, di vicinanza e condivisione. Ho sentito telefonicamente lunedì il sindaco Marc Castells, provato e affranto, ma anche determinato nella “disperata” ricerca di soluzioni per quella sua città, che viene associata a Bergamo e a quel che rappresenta simbolicamente con i suoi cortei di bare anonime, che ci resteranno per sempre tatuate nella memoria. E il sindaco si è poi messo in contatto anche con il collega Giorgio Gori per confrontarsi e strappare qualche consiglio utile e concreto da chi tra gli amministratori locali è diventato l’emblema dell’umana tragedia.
Mentre penso ai miei concittadini, e provo in tutti modi ad alleviare se non le sofferenze almeno i disagi, i lutti, i bisogni materiali e non solo, trovo in questa nuova dimensione il segno di un futuro che non sarà più uguale a prima e dovrà renderci capaci di aprirci al prossimo nella sua più completa accezione: sia una persona, sia un popolo, sia una comunità lontana qualche chilometro o anche migliaia.
In queste ore occorre anche non abbandonarsi allo sport dei pronostici e delle previsioni, ma abbiamo il dovere di indicare una prospettiva, una via che deve diventare per tutti la strada maestra della rinascita. I numeri scandiscono la giornata e anche l’annuncio di un calo dei positivi e dei contagiati è un sospiro di sollievo. Ma sono solo gocce di ottimismo e gli stessi scienziati non osano andare oltre. Attendiamo a breve da Governo e Regione l’aggiornamento (e l’arco temporale) delle misure di prevenzione che tanto incidono nella nostra vita quotidiana, ma che sono il bene prezioso per generare salute per tutti .
Quel che importa, a Lecco come altrove, è che non si verifichi un calo dell’attenzione e della tensione. Intendo quella civile quella perché quella psicologica alberga dentro di noi senza sosta, per questo ritorno da voi con questa edizione speciale della newsletter dedicata all’emergenza COVID-19.

Cancro Primo Aiuto dona un’auto alla CRI di Colico per rispondere all’emergenza Covid-19

Croce Rossa Colico
Cancro Primo Aiuto dona un’auto alla CRI di Colico per rispondere all’emergenza Covid-19
Servirà per portare pacchi alimentari e medicinali ad anziani, persone
sole e a quelli confinati in casa per la malattia dei Comuni limitrofi
L’emergenza coronavirus ha ampliato le necessità di tante famiglie, in particolare anziani soli e chi è malato. Ne sanno qualcosa alla Croce Rossa di Colico dove le richieste sono in continua crescita.
Per questo Cancro Primo Aiuto ha deciso di donarle un’auto in modo che i volontari
possano sopperire ai vari bisogni.
«Le famiglie che hanno bisogno di aiuto sono in costante aumento – dichiara Paolo Gianera, presidente della CRI di Colico – e i servizi che diamo sono stati ampliati».
Sono circa 160 volontari, metà destinati alle ambulanze e metà a questi servizi come la consegna di pacchi viveri o di medicinali per diversi comuni dell’area tra le province di Como, Lecco e Sondrio. «La gente chiama la CRI – spiega Gianera – e i nostri volontari vanno al negozio dove è stato fatto l’ordine o alla farmacia dov’è pervenuta la ricetta, ritirano la spesa o i medicinali e li consegnano a casa dell’anziano o della famiglia che non si può muovere». A volte il servizio va anche oltre. «Non entriamo in casa – continua – però chiediamo se hanno bisogno di altro e c’è chi ci chiede di misurare la pressione oppure ci accorgiamo che ha bisogno di un sostegno psicologico… A volte riusciamo a intervenire noi, altrimenti segnaliamo a chi di dovere la situazione».
L’auto servirà anche per la consegna di pacchi viveri per le famiglie bisognose. «In collaborazione con la Caritas di Morbegno, prima preparavamo unicamente i pacchi e poi venivano a ritirarli. Ora, vista l’emergenza coronavirus, sono i nostri volontari a consegnarli. E le famiglie che ne hanno necessità sono in aumento…».
Da qui il contributo di Cancro Primo Aiuto. «Appena il presidente della CRI di Colico ci ha segnalato questa necessità, ci siamo attivati – afferma Oriano Mostacchi, vicepresidente di Cancro Primo Aiuto – Abbiamo deciso di donare loro una Fiat Panda per poter svolgere questi servizi. Dato, però, che per l’immatricolazione ci vuole qualche giorno, gli abbiamo subito fatto avere un furgoncino che avevamo a Bormio che possono utilizzare immediatamente».

Coronavirus: ecco i numeri di Civate

Oggi, 31 marzo, il sindaco di Civate Angelo Isella ha comunicato gli aggiornamenti ricevuti in merito all’emergenza Coronavirus:
– 19 casi di positività al test da Covid-19 sul territorio di Civate;
– 3 deceduti;
– 6 persone guarite o dimesse dall’ospedale
10 persone stanno ricevendo assistenza medica in ospedale o a casa.
Il numero delle persone in quarantena è sceso da 34 a 30.
Il Sindaco invita nuovamente la cittadinanza al rispetto delle regole, per tutelare se stessi e proteggere gli altri.
Per limitare il contagio è fondamentale RESTARE A CASA, uscendo SOLO per motivi di comprovata necessità.
Comune Civate

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